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lunedì 4 maggio 2009

Recensioni

Recensione Hitman Blood Money Ps2

Tutta la serie Hitman si basa su una storia decisamente ben scritta e su un’atmosfera che sa ben convogliare il dramma del personaggio principale e la particolarissima condizione di assassino a pagamento del protagonista. La clonazione, il dramma dell’origine, le vittime ignare, gli strumenti di morte silenziosa, gli scenari variegati e tratti pari pari da molta cinematografìa...Per un videogioco siamo di fronte a un’ottima caratterizzazione e la personalità che traspare da tutti i prodotti della serie è sicuramente tra le più accentuate dell’intero mercato videoludico.
Per queste ragioni è un vero peccato che nessun titolo della serie sia mai riuscito veramente a convincere facendo segnare voti eccellenti: soprattutto dal punto di vista del gameplay ogni gioco risultava piuttosto ricco di difetti, bug, incongruenze e problemi del sistema di controllo...tutti problemi in grado di minare seriamente il divertimento che Hitman avrebbe potuto garantire.

Hitman: Blood Money arriva su Xbox 360 con le migliori intenzioni: nuova grafica, imperfezioni ritoccate, novità nel gameplay, trama che prosegue sulla scia delle precedenti puntate e nuova parte gestionale approfondita rispetto a prima.
Partendo dal discorso grafico si nota, rispetto alle versioni su console di generazione precedente, fluidità perfetta, maggior dettaglio e texture, ovviamente, di maggiore risoluzione. Per il resto, le capacità della 360 non sono sfruttate appieno: la profondità di visuale è ridicola, i personaggi sono animati solo discretamente e gli scenari sono decisamente scarni e poco interattivi. Gli effetti speciali sono pochi e in generale l’intero look del gioco ha un qualcosa di frettoloso. Anche questa volta il team di sviluppo si è affidato più all’atmosfera intrigante del gioco che alla realizzazione tecnica degli ambienti.

Il gioco ha mantenuto il suo gameplay di fondo: si tratta di uno stealth-game a obiettivi. Ogni livello si svolge in un ambiente circoscritto (ma sempre piuttosto ampio) e vi vede impegnati a portare a termine uno o più omicidi, recuperare oggetti e fuggire; il tutto complicato dal fatto che risulta imperativo, per diversi motivi, fare tutto senza farsi notare, lasciare tracce, uccidere innocenti e, in generale, agire in maniera frettolosa o sconsiderata. Tutto deve essere eseguito in maniera pulita, semplice e veloce; esattamente come ci si aspetta da un killer professionista.
Uccidere, quindi, è un verbo da riservare agli obiettivi e va fatto senza farsi vedere/sentire; se proprio dobbiamo togliere di mezzo figure secondarie meglio farlo con sonniferi o cazzotti e, comunque, bisogna sempre cercare di celare il cadavere. Non lasciate in giro armi o altri oggetti, evitate le telecamere e non fatevi vedere in giro in atteggiamenti sospetti (scassinare porte, trascinare cadaveri, arrampicarsi sui tetti, estrarre armi...). In caso qualcosa andasse male le conseguenze possono essere le più disparate: allerta istantanea della polizia (con conseguente scontro a fuoco), creazione di testimoni pericolosi, alterazione di comportamenti fondamentali (un personaggio seguirà una strada diversa), maggior attenzione delle autorità (quindi maggior difficoltà).

Oltre alle conseguenze pratiche durante il gioco vero e proprio, ci possono essere anche ripercussioni “strategiche” dopo la fine effettiva della missione. La conseguenza più banale è una valutazione della missione più bassa; ma potreste anche dover spendere parte del denaro guadagnato nella missione per corrompere testimoni e ufficiali di polizia, oppure per, addirittura, cambiare identità.
In caso di errori durante la missione, infatti, la vostra notorietà come killer aumenterà e questo si rifletterà direttamente sul livello di difficoltà nelle missioni successive; essere dei killer famosi e riconoscibili non è esattamente una benedizione per questo tipo di lavoro...
Il denaro speso in queste “pratiche” è ovviamente un problema, perché non potrà essere utilizzato per comprare armi migliori, aggiornarle o acquistare altri gadget interessanti.
Questa parte “strategica” è particolarmente ben fatta e costituisce una delle migliorìe più importanti rispetto agli altri giochi della serie.

Tornando al gameplay vero e proprio, la migliore caratteristica di Hitman Blood Money è sicuramente la possibilità di portare a termine la missioni in diversi modi. Volete utilizzare dei travestimenti per arrivare indisturbati all’obiettivo? Ottima tattica, anche se un po’ rischiosa. Volete eliminare chiunque vi si pari davanti e celare il relativo cadavere? Efficace ma piuttosto rumoroso. Volete raggiungere un punto vantaggioso e fare i cecchini? Ottima opzione, ma assicuratevi di avere via di fuga pronta. Volete creare un “incidente casuale”? Fantastico, ma dovete pensare bene alla meccanica e temporizzare al secondo le vostre azioni. E queste sono solo alcune delle modalità; e considerando che le potete mischiare anche tutte nella stessa missione siamo di fronte a un gioco che, probabilmente, sta offrendo esperienze diverse a ogni giocatore che lo sta utilizzando.

Purtroppo questo gameplay si porta dietro un problema atavico difficilmente risolvibile. Per raggiungere l’obiettivo finale in maniera efficiente imparando cosa dovete fare in ogni singola missione dovrete, per forza di cose, affidarvi a tentativi e continuare a verificare se il vostro approccio è corretto. Ciò vuol dire, obbligatoriamente, un gameplay spezzettato e ricco di riavvii; esattamente il contrario di come un vero assassino “lavora”.
I briefing pre-missione sono scarni e non possono, ovviamente, suggerire troppo dei metodi corretti per risolvere la missione. Dovrete studiare percorsi, verificare travestimenti, silenziosità delle armi e velocità delle vostre procedure per capire qual’è la strada corretta; e tutto questo prevede spesso tanti errori, e tanta pazienza necessaria...

Fonte: Ps2Network.blogspot.com

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